Ho assunto 1p-lsd (25 mmg per ora, microdosing). Guardavo la coppia al tavolo di fronte che beve un prosecco: è lampante. L’unica modalità di assunzione veramente soddisfacente è conviviale. Nel corso della nottata e del primo mattino, ho assunto ulteriori 25mmg e infine 50mmg (complessivamente un blotter completo da 100).
Il Demone
È comparsa all'inizio della notte una donna demone: non era un demone malvagio, ma la sostanza mi ha dotato pro-tempore di questa facoltà tomografica di leggere o vedere evidenziati nei tratti somatici le sofferenze, le dipendenze, come se le esperienze dolorose emergessero dalla carne. Occhi spiritati cerchiati di nero, gli stessi che ho rivisto al mattino in mia madre, che mi pareva storta, smunta, così deforme su un lato che ho temuto, dal momento che lamentava dolore al braccio, fosse vittima di un infarto. La stessa medicina amara della visione si è applicata, introspettiva, anche a me stesso. Avevo apiegata di fronte a me una chiara mappa del mio sistema nervoso e comprendevo con naturalezza, la potenza delle emozioni, il loro insorgere come fenomeni chimici ed elettrici, sotto forma d'impulsi luminosi che disegnavano tracciati vividi nei labirinti delle circuiterie nervose, la loro ricaduta sui processi vitali degli organi interni. Perciò ho pianto a lungo, perché ero via via più consapevole di come il rancore che mi ha impregnato negli anni, fosse la causa di tutto il Male: la rabbia a cui i cinesi nella loro tradizione attribuiscono l'inquinamento del Qi. Non mi riferisco ad un malessere meramente astratto, spirituale, ma fisico e che comunque, è prosecuzione di quello spirituale, una continuità i cui confini fittizi si perdono nell'altrove\altrui, ma di cui le soglie sono manifeste. Male fisico che potremmo definire somatizzazione, nel mio caso specifico la cardiopatia cronica e l'insufficienza cardiaca. La sostanza mi ha indotto a compiere delle semplici azioni curative a monte del processo di corruzione, esplorative in principio, indirizzate a individuare i nodi di dolore, poi cercando di ristabilire un pensiero adeguato (in senso spinoziano) si sono attivati processi di accettazione che richiederebbero mesi di psicoterapia, e che al contrario mi si sono presentati a portata di mano, nel giro di poche ore. Si è trattato soprattutto di telefonate di riconciliazione e franchezza: con alcuni amici nella notte e al mattino con la mia ex moglie.
La semplicità del gesto, della pratica (che non ha nulla di "psicomagico") non cancella o rende semplicistico il male fatto e ricevuto: nella visione (concettuale) che mi si è mostrata, questi mali sono apparsi sotto forma di nodi del legno. Alcuni nodi sono così compatti che nemmeno la sega a nastro può tagliarli, o almeno questo è ciò che mi raccontava mio padre, che era restauratore e falegname. Essi restano nell'economia della crescita della pianta segno indelebile, così anche nei tavolati di legno; un'amica mi ha rammentato del rovere, la cui texture è caratterizzata da numerose nodosità che ne sono tratto distintivo estetico.
L'Angelo
Al termine della notte di lacrime è comparso dalla nebbia, Andrej (io mi chiamo Andrea; le sincronicità si manifestano con potenza, inattese). Eravamo solo noi due al crocicchio nel centro della città vuota. Egli è apparso dal nulla, mi ha detto di essere polacco, che era stato in prigione un anno e l'ho accompagnato alle poste a prelevare soldi al bancomat. Abbiamo parlato delle nostre madri, poco, con semplicità: dopodiché le nostre strade si sono divise e dalla nebbia, come era arrivato, è scomparso. Nell'esperienza psichedelica egli ha rappresentato l'angelo, concludendo il ciclo di purga iniziato con l'apparizione del demone; un'epifania bonaria, inviatami da mio padre. Ovviamente l'elaborazione del lutto paterno ha un ruolo preminente nelle mie esperienze psichedeliche, durante le quali egli si presenta, non in forma fantasmatica o spettrale, ma come reminiscenza viva, come insegnamento e modello. Ripensare a mio padre mi ha fatto ricordare come egli seppe perdonare i fratelli con cui aveva avuto gravi dissapori: un perdono non cieco, un perdono che esibisce le sue cicatrici, che non deborda nella falsa rimpatriata, in una cancellazione del passato tanto deleteria come quella del negazionismo del rancore, o nel proverbiale "tarallucci e vino", ma che individua e aggira il nodo, volta pagina autenticamente e riscopre un affetto intatto, che è quello che ha tenuto insieme negli anni la mia famiglia, mio padre, le sue sorelle e fratelli (erano in sei). Più che un voltare pagina in avanti, un reset, un ritorno all'originale legame primario di latte, precedente al dolore e ai contrasti, prima che questi cominciassero ad alterare la trama del rapporto. Un superamento nel passato, mondato di nostalgie, che possiamo sperimentare anche con chi non ci è consanguineo, con chiunque abbia (o abbia avuto) con noi una relazione intensa.
Annotazioni visive e sensazioni fisiche di rilievo
Interessante la percezione della luce, a lampi iridescenti che si muovevano sulle superfici come scintillii, come se potessi percepirla al rallenty (molto rapidamente ma non istantanea) e soprattutto del calore. Ho cucinato in pieno picco e potevo percepire, nelle forme note del drifting, l'energia radiante trasmessa dai fornelli. In pratica oltre a "visualizzare" il dolore (di mia madre, della mia amica, di me stesso) la sostanza traduceva in pattern visibili estremamente ordinati, anche fenomeni fisici come il calore, un effetto assimilabile al Morgana o alle fluttuazioni di aria calda sull'asfalto in estate, ma molto più dettagliato, geometrico: uno sfrigolio come di vetro smerigliato liquefatto, l'increspatura del vento controluce sopra una placida superficie lacustre. Come la volta scorsa, ho provato freddo cosmico nelle ossa, tremori, quelli piuttosto fastidiosi, anche perché si sono protratti fino al tardo pomeriggio, a ondate, forse determinati dalla mia condizione o è una caratteristica di questa molecola? Non saprei dirlo: per me credo l'ideale è 25, max 50mmg, anche perché trascorrere 24h insonne, indipendentemente dai brividi, è estenuante.