mercoledì 11 maggio 2022

Le Miserie del Cazzo

Ai maschi di un certo tipo, che lascerò vago nei suoi contorni, un po’ sfigati, ma non decisamente sfigati, basta fare un buco in terra e anche se fosse un nido di formiche di fuoco, ce lo infilerebbero. Come certi affamati che si mangerebbero la merda, i topi, le carcasse dei cavalli o di coloro che, morti d’inedia li hanno preceduti. Una vita feroce, guidata da un sistema nervoso enterico in preda agli spasmi che, a un bel momento, si è sovrapposto alla ratiosupremazia claudicante della corteccia, al suo dominio fallace. 

Poi ok: sì, il testosterone, c’è il testosterone, il “palletico” come dicono i toscani di cui mi fa uggia quasi tutto, in particolar modo certe espressioni rozze ma vivide… il palletico è una forma ansiosa e compulsiva, un'irrequietezza tutta viscerale, testicolare, una prurigine senza oggetto che solo la pratica di un sesso sfrenato e indifferenziato o una sbronza ottusa possono lenire; è il peregrinare di animali in cattività nella loro gabbia interiore, ossessi da un destino nitido: una promessa di naufragio che viene mantenuta puntando dritto la prora del cazzo su scogliere che affiorano dai marosi della botta. Non è nemmeno autolesionismo. C’è una residua intenzione ma infine prevale la corrente sotterranea della specie che seleziona i fragili scafi al loro fine ultimo di frangersi. Quando accadrà? Quante volte l’abbiamo scampata? Quante volte il terrore di morire ci farà sbiancare e frignare appena un nanosecondo dopo aver sbraitato insensatezze sul libero arbitrio? Ecco lì il canyon che reclamavi, adesso è a un passo. Ecco lì il nido di formiche urticanti per il tuo cazzetto teso dal cialis. È tutto pronto, imbandito sul margine oltre il quale anche i pettoruti invocano la mamma. DFW ripete più volte che la donna che ti uccide è la donna che ti partorirà a nuova vita. Madre e morte. O viceversa: cosa avvelena questa catabasi intrapresa da principio con passo agile? A ben vedere solo sensi di colpa: aver deluso noi stessi perché proprio sulla retta via della saggezza e della sobrietà abbiamo scoperto la libertà di farsi male – c'era un goblin sotto il ponte d'arcobaleno della redenzione – e che questa libertà come ogni altra è uguale, nessun giudice, nessuna morale d'accatto, solo consigli cauti di qualche cerusico malpagato per elargirli senza entusiasmo. Ma l’amore, nemmeno l’amor proprio c’entrano un cazzo; la vertigine ci attrae come un buco nero e a un certo punto ogni resistenza è vana e le belle e buone parole vanno nel compost insieme a gusci d’uovo, alle bucce d’arancia, ai fazzoletti moccicosi e a briciole di varia indefinibile natura. 

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